Seguire i newsgroup

Scegliere il newsgroup:

Una volta scaricata la lista dei gruppi disponibili sul proprio server il passo successivo è quello di scegliere il newsgroup giusto.

Esistono due categorie di newsgroup: quelli in cui si scambiano semplici messaggi di testo e quelli in cui si scambiano file. Questi ultimi sono i cosiddetti newsgroup binari e possono generalmente riconoscersi dalla presenza nel nome di «binaries» o, nel caso si stia parlando di gruppi di it.*, di «binari». I file possono essere inviati solo ed esclusivamente nei newsgroup binari; file postati in altri gruppi verrebbero cancellati automaticamente da programmi preposti allo scopo.

I newsgroup binari presenti in gerarchie italiane sono una manciata e quasi tutti dedicati allo scambio di materiale pornografico, mentre quelli stranieri sono tanti e dedicati allo scambio di qualsiasi tipo di file: mp3, film completi, programmi craccati, etc. Se volete seguire uno di questi newsgroup però dovete per forza utilizzare un newsserver a pagamento, nessun servizio gratuito può sopportare un traffico tanto elevato.

Oltre a questa distinzione è possibile farne un'altra tra newsgroup moderati e non moderati: nei primi vi è una persona o un programma che valuta ogni articolo decidendo se può essere pubblicato sul newsgroup, nei secondi invece non vi è nessuno a controllare cosa è stato inviato. La moderazione è solitamente utile in caso di newsgroup con temi che possono generare litigi o attirare semplici provocatori, comunque la maggioranza dei gruppi non è moderata.

Lasciamo perdere i newsgroup binari ora e concentriamoci sugli altri, moderati o meno che siano. Possiamo innanzitutto cercare il gruppo che ci interessa a partire dal nome, che come è stato detto poco sopra rispecchia il contenuto del newsgroup. Se ad esempio vogliamo parlare, in italiano, di newsreader, it.comp.software.newsreader sarà il gruppo adatto; se invece abbiamo problemi con le news che non dipendono dal nostro programma, it.news.aiuto risulterà probabilmente la scelta adeguata.

È bene ricordare sempre che il motivo per cui esistono così tanti newsgroup è proprio il fatto che ogni newsgroup ha un argomento specifico, attorno al quale si può aggregare un vasto insieme di persone. Inviare articoli che non hanno nulla a che fare con tale argomento (ossia che sono off topic, OT), è considerato un comportamento particolarmente maleducato, e causa quasi sempre irritazione agli altri partecipanti del newsgroup, senza considerare che è un comportamento che va solitamente contro le regole su cui si fonda la gerarchia della quale fa parte il gruppo.

Fondamenti di netiquette:

Come essere sicuri dunque di aver scelto il newsgroup giusto? Più semplice a farsi che a dirsi: in primo luogo si guarda il nome e la descrizione associata al newsgroup, poi se ne legge il manifesto, quindi si cercano (e si leggono) le eventuali FAQ e infine si inizia a lurkare. Cominciamo dall'inizio.

Ho già spiegato come il nome sia direttamente correlato al contenuto di un newsgroup, e sulla descrizione non c'è molto da dire, è semplicemente una riga che spiega qual è il tema trattato. Passiamo dunque al manifesto: questo altro non è che un documento nel quale viene sommariamente presentato l'argomento del newsgroup. A volte può essere obsoleto ma in generale è sempre bene leggerlo. Su it.* i manifesti vengono inviati regolarmente, ognuno sul proprio newsgroup, altrimenti sono disponibili sul sito del GCN il team che coordina la gerarchia, mentre quelli di it-alt.* potete trovarli sui siti dei due team principali che creano nuovi newsgroup, il GNUg ed il FIAG.

Le FAQ rappresentano invece le Frequently Asked Questions, ossia le domande poste frequentemente. Poiché dover spiegare sempre gli stessi concetti ai nuovi arrivati dopo un po' diventa frustrante, i frequentatori più anziani decidono a volte di scrivere un documento nel quale raccogliere tutte le informazioni che vengono richieste più spesso, nonché le regole elementari da seguire. Prima di porre domande o inviare post è sempre doveroso leggere le FAQ di un gruppo, se queste esistono. Se tra gli articoli che si sono scaricati non si trova alcun riferimento alle FAQ basta cercare su Google, un archivio che mantiene gran parte del traffico di Usenet degli ultimi anni, permettendo di cercare tra gli articoli passati attraverso un potente motore di ricerca.

Rimane infine da spiegare il lurkaggio; questo orribile neologismo, derivante dal verbo inglese «to lurk», designa quella pratica secondo la quale si partecipa ad un newsgroup solo passivamente, senza inviare articoli. Questo è universalmente ritenuto il metodo migliore per acclimatarsi ad un newsgroup, conoscere quali argomenti sono discussi, e il modo in cui sono trattati. Queste che ho elencato sopra sono le prime regole di quella che è universalmente conosciuta come netiquette.

La netiquette altro non è se non la «buona educazione» da seguire in rete, che differisce spesso da quella che viene considerata la buona educazione nella vita reale (su Usenet, ad esempio, dare del tu ad uno sconosciuto è considerata la norma); chi decida di fare di testa propria e non seguire le regole basilari della netiquette si troverà presto o tardi ostracizzato ed ignorato dagli altri frequentatori e questo, in un contesto come quello di Usenet, significa privare la rete del proprio scopo, rimanendo tagliati fuori.

Vedremo nel proseguo di questa guida qual è il comportamento corretto da tenere per non essere tacciati di maleducazione, e quali sono le norme basilari della succitata netiquette.

Leggere gli articoli:

Ogni articolo si compone di due parti: il body (corpo) e gli header (intestazioni). Il corpo del messaggio è il contenuto vero e proprio del post, mentre le intestazioni contengono informazioni aggiuntive, indispensabili e solitamente generate automaticamente dal proprio programma o dal server. Queste informazioni includono il nome dell'autore, il subject e la data dell'articolo, i server che ha attraversato prima di arrivare al proprio computer etc.

Il subject (tradotto con «oggetto», ma userò sempre il termine originale) viene deciso dall'autore del post, ed è una sorta di titolo che deve riassumere il contenuto del messaggio.

Ogni articolo poi può generare una moltitudine di repliche (definite followup, mentre con reply si indicano le risposte via email), che si riconoscono per il fatto di avere lo stesso subject dell'articolo di cui sono repliche preceduto dal prefisso «Re: ». Un insieme di post che formi una discussione a sé stante è definito thread.

Quasi tutti i newsreader oggi in circolazione presentano gli articoli raggruppati in thread (facendo leva su certe informazioni contenute nelle intestazioni), rendendo evidente lo svolgimento della discussione attraverso l'uso dell'indentazione. Un thread espanso potrebbe apparire più o meno così nella vostra lista degli articoli:

 [Test] Prova indentazione thread
    Re: [Test] Prova indentazione thread
       Re: [Test] Prova indentazione thread
       Re: [Test] Prova indentazione thread
    Re: [Test] Prova indentazione thread

Nell'esempio si vede il subject dell'articolo originale (senza alcun prefisso a precederlo), poi varie repliche; come si può facilmente notare alcune sono più spostate a destra rispetto ad altre, questo per far capire che sono risposte al post che si trova più a sinistra. Quindi avremo il primo post con il «Re: » che è la risposta all'articolo che apre la discussione, poi due risposte a tale messaggio (l'indentazione di questi due articoli è la medesima), ed infine un altro post che risponde al messaggio iniziale (l'indentazione è meno marcata, rispetto a quella dei due subject che precedono). Come si vede, in questo modo diventa molto più facile capire a chi sta rispondendo l'autore di un articolo.

La presentazione dell'articolo in sé non dovrebbe comportare alcun problema. L'unica cosa da sottolineare è la presenza della «quotatura». Per capire a chi ed a cosa ci si riferisce nella replica ad un altro articolo è uno standard ormai consolidato citare il testo al quale si sta rispondendo, preceduto da una breve introduzione con il nome dell'autore originale. Inoltre ogni riga citata deve essere preceduta dal segno «>». In inglese questa pratica si definisce «quoting» (da «to quote», «citare»), da qui il neologismo «quotare».

Va ricordato che la parte quotata viene sempre prima della propria risposta (ma se si replica a più punti distinti è possibile anche inframezzare il proprio testo a quello originale), e che ogni livello di citazione necessita la presenza del simbolo di quoting, cosicché ad esempio quando si cita un testo già citato avremo due «>». Un esempio aiuterà forse a chiarire come funziona:

 Il Fantasma Formaggino ha scritto:
 >La Mucca Carolina scrisse:
 >>Qual è il newsreader migliore sotto windows?
 >OE!
  
 Uhmmm...
 -- 
 Ciao, Massimo.

Dovrebbe apparire chiaro come si sta svolgendo la discussione: la Mucca Carolina ha chiesto quale fosse il newsreader migliore, ha ricevuto risposta dal Fantasma Formaggino, e a quest'ultimo ha risposto l'autore di questo post. Nella prossima sezione torneremo più approfonditamente sull'argomento quoting.

Nonostante possa sembrare complicato prenderci la mano, si imparerà subito a prender confidenza con tali consuetudini, anche perché sono state pensate per aiutare i frequentatori di Usenet a seguire le discussioni, non certo per scoraggiarli.

Il gergo di Usenet:

Si è andato sviluppando su Usenet un gergo fitto di acronimi e abbreviazioni importate dalla lingua anglosassone, non sempre facili da decifrare. Eccone un breve elenco, composto solo dai termini usati più comunemente, con relativo significato:

Oltre che di acronimi il gergo di Usenet si nutre però anche di un altro elemento fondamentale: le faccine (o anche smiley, o emoticon). Il motivo principale per cui sono nate è il fatto che negli scambi di messaggi per via telematica è impossibile impostare il tono di ciò che si dice: in altre parole una frase detta in tono scherzoso potrebbe esser recepita seriamente, e dare il via ad un litigio (basato quindi su di un equivoco). I litigi su Usenet vengono chiamati flame.

Esistono due tipi di faccine: quelle classiche che si leggono inclinando la testa a sinistra, solitamente formate da due punti (che corrispondono agli occhi), e dai caratteri che mostrano la bocca o altri elementi (es. le lacrime), e ci sono poi quelle formate con gli underscore, più i caratteri che mostrano gli occhi e gli altri elementi.

Ecco un breve elenco delle faccine più utilizzate:

Probabilmente troverete qualche piccola differenza con le faccine utilizzate nei newsgroup: molti non mettono il trattino che indica il naso, altri utilizzano il simbolo «=» per rappresentare gli occhi, e così via, ma conoscendo le faccine elencate sopra non si dovrebbero avere problemi a riconoscere le altre.